“Il dolore mentale è meno drammatico del dolore fisico, ma è più comune e anche più difficile da sopportare. Il tentativo di nascondere i frequenti dolori mentali ne aumenta il peso: è più facile dire “Il mio dente fa male” che dire “Il mio cuore è spezzato.”

CS Lewis

Purtroppo non sempre ci si prende cura del proprio benessere psicologico allo stesso modo in cui ci si prende cura della salute fisica. Se abbiamo mal di denti, andiamo subito dal dentista. La sofferenza emotiva invece viene spesso ignorata, tollerata, considerata poco importante e a volte addirittura intenzionalmente negata perché interpretata, erroneamente, come un segno di debolezza.

Tentare di scoraggiare il dolore ignorandolo è una strategia inefficace. La sofferenza a cui non si da voce riemerge per esempio attraverso l’insonnia, stati depressivi, panico, ansia, frequenti scoppi di rabbia e insofferenza, fame emotiva, dipendenze varie, difficoltà a livello relazionale (inciampare continuamente nelle stesse relazioni disfunzionali, non riuscire a mantenere relazioni positive con gli altri, isolarsi ecc.). Negare la sofferenza non la elimina, ma anzi la cronicizza e la rende più forte, incidendo sul benessere, sulle relazioni con gli altri e peggiorando progressivamente la qualità della vita, allo stesso modo in cui una carie non curata si ingrandisce fino a “mangiarsi” tutto il dente.

Fortunatamente al giorno d’oggi la consapevolezza dell’importanza del benessere psicologico è sempre maggiore e rivolgersi allo psicologo è sempre più spesso visto correttamente come un segno di responsabilità e di cura nei propri confronti e nei confronti di chi ci sta intorno (infatti il malessere psicologico si riflette non solo su di noi, ma anche su tutte le nostre relazioni).

La vita di ognuno è costellata di sofferenza, di momenti di crisi, di periodi particolarmente difficili. Come i momenti positivi e piacevoli, i momenti di difficoltà fanno parte della vita per definizione. E’ importante quindi non patologizzare la sofferenza psicologica, ma saperla accogliere, accettare ed elaborare quando si presenta. Rivolgersi allo psicologo diventa utile quando questa sofferenza è presente da tanto tempo, quando si sono messi in atto diversi tentativi per eliminarla senza riuscirci e in tutte quelle situazioni in cui ci si rende conto che un intervento esterno potrebbe essere di aiuto. Inoltre, può essere utile anche a chi desidera intraprendere un “viaggio” di crescita e miglioramento personali, a prescindere dalla presenza di un problema particolare.

Un percorso di psicoterapia porta ad una migliore conoscenza di sé stessi e ad un arricchimento personale, al risveglio e all’accrescimento delle proprie potenzialità e allo sviluppo di nuovi strumenti per gestire la propria sofferenza emotiva e per fronteggiare le difficoltà, che andranno a far parte del bagaglio con cui la persona affronterà anche in futuro le sfide della vita.